Il termovalorizzatore di Poggibonsi

Eugenio C. – homify Eugenio C. – homify
TERMOVALORIZZATORE DI POGGIBONSI - SIENA, Studio Nepi Terrosi Associati Studio Nepi Terrosi Associati
Loading admin actions …

Oggi vogliamo parlare di ambiente e natura, mettendo da parte per un attimo normali abitazioni o case ecologiche di cui spesso ci occupiamo, per focalizzarci maggiormente su un altro aspetto che riguarda lo stesso argomento: quello dei rifiuti. Esistono diverse soluzioni per il loro smaltimento, il riciclo principalmente, ma non a tutti i generi di rifiuti è concessa una nuova vita. Abbiamo spesso letto di inceneritori e termovalorizzatori, ma come spesso accade, dopo un po’, si è iniziato a fare confusione tra tutti questi termini usati dai titoli dei giornali e dalla televisione. È necessario quindi fare un po’ di chiarezza prima di poter affrontare propriamente questo argomento:

- Gli inceneritori sono degli impianti per lo smaltimento dei rifiuti che prevedono la distruzione degli stessi grazie a un processo di incenerimento. Per fare ciò, i rifiuti vengono organizzati e stoccati escludendo accuratamente ogni tipo di materiale che potrebbe produrre un fumo dannoso. Dopo questa operazione, i fumi della combustione dovrebbero essere monitorati attentamente e filtrati per avere il minor impatto possibile sul territorio circostante. La paura rispetto questi impianti è sempre relativa alle possibili malattie conseguenti a questo processo. Gli studi condotti per ora non hanno fornito dati certi sui quali poter capire se c’è un elevato rischio o meno.

- Con il termine termovalorizzatore intendiamo impianti per lo smaltimento di rifiuti solidi che sfruttano ugualmente l’incenerimento di questi, ma non solo con lo scopo di ridurre i volumi dei rifiuti stessi. In questo caso si sfrutta il calore sprigionato dalla combustione per produrre energia elettrica. Le turbine sono messe in moto dal vapore generato dal calore. Queste strutture hanno gli stessi punti critici degli inceneritori, pur rappresentandone l’evoluzione.

Purtroppo, che sia un soluzione giusta o meno, bisogna ricordare che non tutto si può riciclare e che servirebbe una raccolta differenziata efficiente, con impianti di compostaggio che in Italia sono ancora un miraggio. Nel frattempo, non restano che le discariche oltre ai termovalorizzatori, una soluzione che con i casi venuti alla cronaca in questi anni, si è rivelata la peggiore di tutte.

Il tema è veramente vasto, ragion per cui vi invitiamo a commentare questo articolo per farci sapere che opinione avete sull'argomento. Nel frattempo, abbiamo deciso di osservare più da vicino una piccola realtà che può essere un esempio da prendere in considerazione sia dal punto di vista architettonico, che da quello funzionale, con l’impianto di termovalorizzazione di Pian dei Foci, tra i comuni di Poggibonsi e San Gimignano, entrambi in provincia di Siena. 

Il progetto, realizzato dallo Studio Nepi Terrosi Associati, ha visto un’operazione di ampliamento delle strutture industriali, con insieme la costruzione di un parcheggio, di un nuovo edificio per l’accoglienza e la direzione dell’impianto e di un capannone ad uso magazzino e rimessa per i veicoli.

Una delle scelte più difficili ha riguardato le dimensioni dell'impianto, visto che l’edificio si trova ad ospitare macchine voluminose. Nelle progettazione si è cercato di relazionale la struttura con il meraviglioso paesaggio circostante, al fine di recare il minor impatto possibile sulla natura. La notevole altezza degli impianti non ha permesso di utilizzare strutture per ammorbidire l’aspetto esteriore del corpo centrale del termovalorizzatore. Si è cercato di lavorare sul piano della sicurezza degli addetti ai lavori e, contemporaneamente, all'aspetto reso visivamente leggero.

Anche con le altre costruzioni si è cercata un'omogeneità costruttiva. Il tema centrale del progetto ha previsto l’utilizzo di pochi materiali, con volumi compatti e che protendono verso un’integrazione con il paesaggio. L’esempio di maggior rilievo è proprio questo ingresso. Il percorso si trova a metà tra l’opera artistica e l’architettura del paesaggio, un’intuizione dell'artista italo-svizzero Carlo Pizzichini. La natura emerge dal basso con questi segni, simili a graffiti, fatti d’erba.

Il progetto ha previsto anche il completamento di ulteriori spazi per uffici e per il Centro logistico della raccolta rifiuti, due strutture direttamente collegate con il percorso che abbiamo visto in precedenza. Questa struttura si trova immersa in un bosco di pioppi preesistenti che sottolineano l'importanza che gli architetti hanno deciso di dare all'ambiente: si parte proprio da questi dettagli per cercare di ridurre l'impatto di una nuova costruzione sulla natura.

Interessati al tema dell'ecologia? Ecco dei validi motivi per comprare una casa ecologica.

Потрібна допомога з проектом оселi?
Зв'язатися!

Останні статті